Nel mio precedente articolo, Bitcoins for Dummies – Cosa sono i Bitcoins? Parte 1, abbiamo visto cosa sono i Bitcoin e come si sono sviluppati. Però non è chiaro come funzionano e quale sia la tecnologia che ha permesso il loro rapido ed impressionante sviluppo.
Abbiamo visto che questo “sconosciuto” personaggio di Satoshi Nakamoto ha capito come sviluppare ed utilizzare una “vecchia” tecnologia per dare vita al Bitcoin.
Ora, come in tutte le invenzioni, ci vuole sempre una buona dose di follia e visione, associata alla capacità di vedere “prima degli altri” quello che è già sotto i nostri occhi.
Infatti, Satoshi ha “visto”, o meglio capito che una tecnologia che era stata sviluppata addirittura decine di anni prima, potesse essere utilizzata per altri scopi, molti più remunerativi.
Questa tecnologia si chiama BLOCKCHAIN!
In estrema sintesi la tecnologia “blockchain” permette lo scambio e memorizzazione sicura dei dati digitali, senza che via sia la possibilità per nessuno, neanche per il gruppo di hacker più abile al modo, di modificare, cancellare, mistificare distruggere questi dati una volta che vengono registrati nei “block” (blocchi).
Ed è proprio questa la caratteristica distintiva della tecnologia BLOCKCHAIN di rendere praticamente impossibile la manipolazione, alterazione, modifica dei dati digitali una volta che sono stati registrati. Considerate questa tecnologia come una specie di “archivio digitale crittografato” che viene “duplicato” ed “interconnesso” con tutti gli utenti della rete BLOCKCHAIN. Cioè in altre parole non esiste nessun “proprietario” di questo importante archivio, ma anzi esistono innumerevoli copie dello stesso archivio “in mano” ad altrettanti utenti interconnessi digitalmente.
Questa “primaria caratteristica” di garanzia, avviene utilizzando un processo articolato che si sviluppa su due principali fondamenta.
Da un lato abbiamo appunto una “decentralizzazione” in molteplici siti (meglio dire pc/server/data center/etc..) delle stesse informazioni, in modo che nessuno possa essere l’unico custode o “proprietario” (e quindi poterne disporre come vuole). Questa “rete” o “catena” permette di essere libera da controlli e/o manipolazioni eseguita da un gruppo ristretto di persone/organismi.
L’altra è l’utilizzo dei sistemi più evoluti di “crittografia asimmetrica”, che garantisce la inviolabilità dei dati registrati. La crittografia asimmetrica è quella basata sulla creazione ed utilizzo di una “chiave pubblica” e di una “chiave privata”. La combinazione di queste due chiavi garantisce la sua (al momento) inviolabilità. Ma di questa tecnologia ve ne parlerò in un altro articolo.
Ma perché tutto questo “hype” o interesse su questa forma di “moneta”?
Beh innanzitutto come ho sopra spiegato è una moneta “libera” da qualunque “padrone”, che attraverso politiche monetarie più o meno liberali o restrittive ne determina il suo andamento. Secondo elemento è l’anonimato! Cioè non c’è in nessuna parte della rete di blockchain un registro, database, archivio, copia, traccia che permette di far sapere/conoscere chi sia fisicamente il proprietario del conto in Bitcoin o l’esecutore delle singole transazioni.
Soprattutto questo aspetto è stato determinante nella rapida diffusione ed utilizzo di queste tipologie di monete, soprattutto nel mondo del Dark Web o nel mondo di operazioni finanziarie dove l’anonimato aveva valore imprescindibile per poterle eseguire.
L’enorme successo, l’affidabilità della tecnologia “blockchain” sottostante, l’anonimato, la decentralizzazione del registro, la mancanza di un ente centrale che ne possa arbitrariamente decidere le sorti sono tutti ingredienti di questa ricetta esplosiva.
E come sempre accade in questi casi, quando c’è forte e rapido interesse per qualcosa, immediatamente partono azioni speculative che cercano di approfittare in termini economici del successo (od insuccesso).
Come potete vedere dal grafico sottostante che Wikipedia cortesemente ci fornisce, il bitcoin per molti anni da quando fu introdotto non aveva generato nessun interesse, tanto da lasciare praticamente nullo il suo valore. Poi all’improvviso, tra il 2017-2018, quando l’utilizzo di questo modo di scambiarsi denaro ha incominciato ad essere di maggior dominio pubblico, l’interesse, o meglio la speculazione, ha fatto letteralmente schizzare alle stesse il valore del Bitcoin, facendolo passare in pochissimo tempo da pochi centesimi di dollaro ad addirittura decine di migliaia di dollari.
Certamente questo è il rischio più grande di vuole acquistare e/o speculare sul questa tipologia di moneta, ma è altrettanto vero che Satoshi Nakamoto ha avviato un processo di trasformazione che oramai non si fermerà più e che a breve cambierà completamente il modo con cui tutti noi interagiamo ed utilizziamo il denaro, esattamente come ora tutti sono diventati più confidenti ed grandi utilizzatori dei sistemi in “cloud”. Chi di voi alcuni avrebbe tranquillamente lasciato o depositato i propri documenti, archivi, foto, etc.… in pc/server che non erano sotto il nostro diretto controllo all’interno dei nostri uffici o di casa nostra? Penso pochissime persone…